Contributo per la transizione ecologica delle imprese delle province di Biella, Novara, Vercelli e VCOdelle imprese delle province di Biella, Novara, Vercelli e VCO
Nell’ambito dell’iniziativa strategica “La doppia transizione digitale ed ecologica”, il bando incentiva l’avvio da parte delle imprese di percorsi per favorire la transizione ecologica attraverso l’adozione di criteri ESG, la realizzazione di interventi di efficienza energetica, l'introduzione di Fonti di Energia Rinnovabile e la partecipazione a Comunità Energetiche Rinnovabili.
Chi sono i beneficiari del contributo per la transizione ecologica delle imprese delle province di Biella, Novara, Vercelli e VCO
Possono presentare domanda le imprese aventi sede legale e/o unità locale nella circoscrizione territoriale della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte (province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli) e in possesso dei seguenti requisiti:
a) essere attive, in regola con l’iscrizione al Registro delle Imprese e in regola con il pagamento del diritto annuale secondo la normativa vigente;
b) le spese sostenute devono essere coerenti con l’attività effettivamente esercitata dall’impresa beneficiaria in base a quanto risultante dalla visura camerale;
c) non essere in stato di fallimento, liquidazione (anche volontaria), amministrazione controllata, concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
d) avere assolto gli obblighi contributivi;
e) non avere, al momento della liquidazione del contributo, forniture in essere con la Camera di Commercio.
Progetti ammissibili al contributo per delle imprese delle province di Biella, Novara, Vercelli e VCO
Acquisizione di servizi di consulenza, certificazione e formazione, finalizzati ad agevolare i seguenti interventi:
Cosa agevola il contributo per delle imprese delle province di Biella, Novara, Vercelli e VCO
Acquisizione di prestazioni specialistiche aventi ad oggetto:
- formazione del personale dipendente dell’impresa;
- implementazione di una o più tecnologie abilitanti finalizzate a favorire lo sviluppo dei processi aziendali o i prodotti innovativi: cloud computing, big data e analytics, intelligenza artificiale, blockchain, robotica avanzata e collaborativa, manifattura additiva e stampa 3D, Internet of Things, realtà aumentata, soluzioni di manifattura avanzata, piattaforme digitali per condivisione di competenze, sistemi di tracciabilità digitale della filiera produttiva;
- supporto all'ottenimento di certificazioni di sostenibilità ambientale;
- servizi di analisi di Life Cycle Assessment (LCA).
Sono ritenute ammissibili esclusivamente le spese relative alle prestazioni oggetto di contratti sottoscritti successivamente alla data di presentazione della domanda di contributo.
Contributo per delle imprese delle province di Biella, Novara, Vercelli e VCO
Le agevolazioni saranno accordate sotto forma di contributo a fondo perduto a copertura del 50% delle spese sostenute e ritenute ammissibili, con un importo massimo del contributo pari a euro 5.000, elevabile a euro 7.000 nel caso di interventi che includano l’ottenimento di una certificazione.
La spesa minima per partecipare al Bando è fissata in euro 2.000; non è previsto invece un tetto massimo, fermo restando che l’importo del contributo non potrà superare euro 5.000 (o euro 7.000 in caso di interventi che includano l’ottenimento di una certificazione).
Sono previste premialità da euro 500 ciascuna per le imprese:
1. in possesso del rating di legalità
2. titolari di certificazione della parità di genere.
Tali condizioni devono essere in corso di validità al momento di invio della domanda e fino alla liquidazione del contributo e sono concedibili nel limite del 100% delle spese ammissibili e nel rispetto dei pertinenti massimali de minimis.
Interventi finalizzati a favorire la transizione ecologica attraverso l’adozione dei criteri ESG nell’ambito di
1. sistemi di riuso degli scarti di produzione e dei fattori di produzione (a titolo di esempio non esaustivo: spese di consulenza relative all’introduzione nel processo produttivo di tecniche per la produzione, consumo, riparazione e rigenerazione, riuso delle materie prime e seconde, con l’obiettivo di trarre il massimo valore e il massimo uso da materie prime, prodotti e rifiuti, promuovendo il risparmio energetico e riducendo le emissioni inquinanti);
2. innovazione di prodotto e/o processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse, utilizzo di sottoprodotti in cicli produttivi, riduzione di rifiuti e riutilizzo di beni e materiali (a titolo di esempio non esaustivo: spese di consulenza relative all’implementazione di soluzioni di “refurbishment”, di soluzioni di sharing e approcci “pay-per-use”, attivazione programmi di take-back, …);
3. sistemi aziendali di riduzione dei consumi idrici e riciclo dell’acqua secondo le tecnologie applicabili ai diversi processi produttivi (a titolo di esempio non esaustivo: spese di consulenza relative a sistemi di raccolta e recupero acque piovane, adozione di sistemi efficienti di irrigazione, contabilizzazione dei consumi idrici e umidità del suolo; spese di consulenza per utilizzo di macchinari per riciclo dell’acqua, filtraggio e depurazione e riuso, riciclo e riuso acque grigie, utilizzo di macchinari che riducano il prelievo dell’acqua nei processi industriali);
4. definizione di un piano di gestione per progetti di mobilità e logistica sostenibile;
5. azioni finalizzate all’allungamento della durata di vita utile dei prodotti e il miglioramento del loro riutilizzo e della loro riciclabilità (eco-design);
6. introduzione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging);
7. valutazioni/certificazioni ambientali, sociali e di governance, incluse le verifiche di conformità agli orientamenti tecnici della Commissione Europea (2021/C 58/01) sull’applicazione del principio “non arrecare un danno significativo” (DNSH) ai sensi dell’art. 17 del Regolamento (UE) 2020/852;
8. governance dell’azienda in ottica di aderenza ai criteri ESG (a titolo di esempio non esaustivo: sistemi di rating ESG, standard e linee guida per la rendicontazione di sostenibilità quali ad esempio ESRS Volontario per le PMI non quotate, bilancio di sostenibilità realizzato secondo standard internazionali (come GRI, ESRS, SASB, ecc.));
9. formazione per lo sviluppo delle competenze e della consapevolezza interna all’azienda, specificatamente finalizzate all’adozione di un piano di governance ESG.
Interventi finalizzati a favorire la razionalizzazione dell’uso di energia da parte delle imprese, mediante interventi di efficienza energetica e/o di sistemi di autoproduzione FER, anche attraverso la partecipazione delle imprese alle CER
1. audit energetici, finalizzati a valutare la situazione iniziale “as is” dell’impresa, per individuare e quantificare gli interventi di efficienza e le opportunità di risparmio e definire un piano di miglioramento energetico;
2. analisi delle forniture di energia, attraverso l’esame dei documenti contrattuali e contabili delle utenze, finalizzata alla definizione di un programma di ottimizzazione dei parametri contrattuali alla luce delle caratteristiche produttive dell’impresa;
3. progettazione di sistemi di raccolta e di monitoraggio dei dati energetici di base (bollette, contatori, ecc.) e della produzione (consumi, rendimenti, ecc.), anche attraverso l’utilizzo di automazioni con tecnologie 4.0;
4. piano di miglioramento energetico con individuazione e quantificazione degli interventi di efficienza e le opportunità di risparmio dell’impresa, incluse le spese di ricerca delle perdite di aria compressa;
5. studi di fattibilità per progetti di riqualificazione energetica;
6. implementazione di Sistemi di gestione dell’energia in conformità alle norme ISO 50001, ISO 50005, ISO 50009;
7. studio di fattibilità tecnico-economica finalizzata alla realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER);
8. realizzazione della documentazione tecnica (progetto, configurazione, ecc.) e giuridica (statuto, contratti, ecc.) necessaria alla costituzione/adesione di/ad una CER;
9. implementazione di tecnologie digitali e 4.0 (cloud, IoT, Intelligenza artificiale, ecc.) per favorire la transizione energetica (“doppia transizione”);
10. acquisizione temporanea del servizio esterno di Energy Manager a beneficio dell’impresa.
Elenco non esaustivo delle certificazioni e dei sistemi ammissibili
UNI EN ISO 14064:2019 Parte 1 - Specifiche e guida, al livello dell'organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione
UNI EN ISO 14067:2018 Gas ad effetto serra - Impronta climatica dei prodotti (Carbon footprint dei prodotti) - Requisiti e linee guida per la quantificazione
UNI EN ISO 14040:2021 LCA Gestione ambientale - Valutazione del ciclo di vita - Principi e quadro di riferimento e UNI EN ISO 104044:2021 Gestione ambientale - Valutazione del ciclo di vita - Requisiti e linee guida
UNI EN ISO 14046 calcolo Water footprint di prodotto o di servizio
EDP International ed EPD Italy
UNI EN ISO 14001
standard “Equalitas – Vino sostenibile”
UNI EN ISO 5001, UNI EN ISO 50005, UNI EN ISO 50009
Etichette Ambientali Ecolabel
FSC® o PFSC®
UNI EN ISO 26000 - Responsabilità sociale
UNI ISO 45001 del 2018 “Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro – Requisiti e guida per l’uso”
UNI EN ISO 30415:2021 - Human Resource Management Diversity and Inclusion
UNI/PdR 125:2022 Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l'adozione di specifici KPI (Key Performances Indicator - Indicatori chiave di prestazione) inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni
UNI EN ISO 37001 Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione
UNI EN ISO 56002 - Innovation management
SA 8000 - Certificazione Etica Responsabilità sociale d’impresa
UNI EN ISO 20121:2013 – Gestione eventi sostenibili
UNI/PdR 134:2022 Rating di sostenibilità per le imprese di minori dimensioni – Modello di autovalutazione
VSME ESRS: ESRS Volontario per le piccole e medie imprese non quotate
ECOVADIS
Open.es
MSCI
Spese per attività di formazione con specifico riferimento al settore energetico, didurata non inferiore alle 40 ore totali, finalizzata al conseguimento della qualifica di Energy manager per risorse interne impiegate stabilmente all’interno dell’impresa
1. sistemi di riuso degli scarti di produzione e dei fattori di produzione (a titolo di esempio non esaustivo: spese di consulenza relative all’introduzione nel processo produttivo di tecniche per la produzione, consumo, riparazione e rigenerazione, riuso delle materie prime e seconde, con l’obiettivo di trarre il massimo valore e il massimo uso da materie prime, prodotti e rifiuti, promuovendo il risparmio energetico e riducendo le emissioni inquinanti);
2. innovazione di prodotto e/o processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse, utilizzo di sottoprodotti in cicli produttivi, riduzione di rifiuti e riutilizzo di beni e materiali (a titolo di esempio non esaustivo: spese di consulenza relative all’implementazione di soluzioni di “refurbishment”, di soluzioni di sharing e approcci “pay-per-use”, attivazione programmi di take-back, …);
3. sistemi aziendali di riduzione dei consumi idrici e riciclo dell’acqua secondo le tecnologie applicabili ai diversi processi produttivi (a titolo di esempio non esaustivo: spese di consulenza relative a sistemi di raccolta e recupero acque piovane, adozione di sistemi efficienti di irrigazione, contabilizzazione dei consumi idrici e umidità del suolo; spese di consulenza per utilizzo di macchinari per riciclo dell’acqua, filtraggio e depurazione e riuso, riciclo e riuso acque grigie, utilizzo di macchinari che riducano il prelievo dell’acqua nei processi industriali);
4. definizione di un piano di gestione per progetti di mobilità e logistica sostenibile;
5. azioni finalizzate all’allungamento della durata di vita utile dei prodotti e il miglioramento del loro riutilizzo e della loro riciclabilità (eco-design);
6. introduzione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging);
7. valutazioni/certificazioni ambientali, sociali e di governance, incluse le verifiche di conformità agli orientamenti tecnici della Commissione Europea (2021/C 58/01) sull’applicazione del principio “non arrecare un danno significativo” (DNSH) ai sensi dell’art. 17 del Regolamento (UE) 2020/852;
8. governance dell’azienda in ottica di aderenza ai criteri ESG (a titolo di esempio non esaustivo: sistemi di rating ESG, standard e linee guida per la rendicontazione di sostenibilità quali ad esempio ESRS Volontario per le PMI non quotate, bilancio di sostenibilità realizzato secondo standard internazionali (come GRI, ESRS, SASB, ecc.));
9. formazione per lo sviluppo delle competenze e della consapevolezza interna all’azienda, specificatamente finalizzate all’adozione di un piano di governance ESG.